Il diavolo e il buon Dio

Debutto: Genova, Sala Eleonora Duse, 6 dicembre 1962

Traduzione Giacomo Debenedetti
Riduzione Giacomo Debenedetti
Luigi Squarzina
Regia Luigi Squarzina
Scene e costumi  Gianni Polidori
Musiche  Gino Negri
Produzione Teatro Stabile di Genova

Personaggi e interpreti

L’Arcivescovo/contadino Giorgio De Virgiliis
Servo/contadino Orazio Meli
Colonnello Linehart/Barone Nossak Arrigo Forti
Banchiere Foucre/il lebbroso Raffaele Giangrande
Heinz/contadino Emilio Cappuccio
Schimidt Andrea Lala
Nasty Antonio Battistella 
Gerlach/contadino/il mendicante Arnaldo Bagnasco
Donna Margherita Guzzinati 
Heinrich Carlo D’Angelo 
Capitano Ulrich/borghese Sandro Rossi
Barone Rietschell/borghese Luigi Carubbi 
Contadina/borghese Myria Selva
Contadino/borghese Vittorio Penco
La maestra Carla Bonavera
Contadino/borghese Luigi Dameri
Contadina/la strega/borghese Dina Braschi
Secondo novizio/borghese Franco Carli
Il parroco/borghese Adolfo Fenoglio
Il profeta/barone Schulheim Giulio Brogi
Il vescovo/contadino Gino Bardellini
Contadina/popolana Nuccia Stancanelli 
Contadino/popolano Sandro Dori 
Popolana Chiara Delmonte
Franz/popolano Carlo Formigoni
Contadina/popolana Raffaella Rossi
Primo ufficiale Michele Kalamera
Portantino/contadino Alfredo Senarica
Hermann Corrado Nardi
Goetz Alberto Lionello
Caterina Paola Mannoni 
Contadino/secondo capo contadino Giuliano Disperati
Karl Omero Antonutti
Primo novizio Giancarlo Fortunato
Tetzel Eros Pagni
Hilda Lucilla Morlacchi

Con questa messinscena Squarzina compie una ardita operazione culturale di grande valore: invita la critica e il pubblico ad una prova di maturità di fronte ad un’opera teatrale che, vigente la censura, non avrebbero mai potuto vedere. Le opere di Sartre erano state messe all’indice già nel 1948. Ciononostante Squarzina lo rappresenta e ne spiega le motivazioni nelle accurate Note di regia. Ma portare in palcoscenico un mostro che predica il male assoluto e sentire gridare “Dio non esiste” sembrava inaudito nell’Italia del 1962. Succede il finimondo. Il sindaco democristiano viene attaccato dalla destra, dall’Azione cattolica e dalla Curia, molte le lettere minatorie o di diffida indirizzate a Ivo Chiesa e a Squarzina. Si chiede la chiusura del teatro e si invoca il ritorno alla censura. La situazione si sblocca grazie all’intervento del Cardinale Siri che dà il lasciapassare.

Le critiche al testo di Sartre continueranno numerose e pesantissime, ma lo spettacolo di Squarzina sarà giudicato mirabile, affascinante, con una grande potenza di regia ed una tensione che non cade mai, e riscuoterà uno straordinario successo di pubblico. Il protagonista Alberto Lionello, per l’interpretazione di Goetz, vince nel 1963 contemporaneamente il Premio Palermo, l’Anfora d’oro e il Premio San Genesio, prevalendo, per quest’ultimo, sul concorrente Tino Buazzelli per la sua interpretazione del Galileo, rappresentato da Strehler al Piccolo di Milano.

Si ringrazia il teatro Nazionale di Genova per la concessione dell’utilizzo del materiale fotografico.