Debutto: Genova, Politeama Genovese, 13 marzo 1971 (filmato RaiTeche)
Regia | Luigi Squarzina |
Regista assistente | Gianni Fenzi |
Scene e costumi | Gianfranco Padovani |
Produzione | Teatro Stabile di Genova |
Personaggi e interpreti
QUELLI DEL PERCHÉ
Raffaele Persichetti | Giancarlo Zanetti |
Operaio | Antonello Pischedda |
Soldato | Davide Maria Avecone |
Ufficiale | Pierangelo Tomassetti |
Il generale di oggi | Maggiorino Porta |
I TESTIMONI
La donnina/Mariella Lotti | Carla Bolelli |
Ettore Muti, ex segretario del T.N.F. | Pietro Biondi |
Eugenio Dollmann, colonnello delle S.S. | Gianni Fenzi |
Ambasciatore Rudolph Rahn | Attilio Cucari |
Frau Abeba | Anna Menichetti |
Antonio Pennestri | Adolfo Fenoglio |
Tenente Alberto Faiola, dei carabinieri | Tullio Solenghi |
LA CORTE
Vittorio Emanuele III, re d’Italia e d’Albania e imperatore d’Etiopia | Daniele Chiapparino |
Elena, sua moglie, la regina | Enza Giovine |
Umberto, loro figlio, principe ereditario | Gianpiero Bianchi |
Duca Pietro Acquarone, ministro della Real Casa | Alvise Battain |
Generale Paolo Puntoni, aiutante di campo di Sua Maestà | Claudio Sora |
Rosa Gallotti, cameriera | Mara Baronti |
I MINISTRI
Pietro Badoglio, maresciallo d’Italia, capo del Governo | Gianni Galavotti |
Raffaele Guariglia, ministro degli esteri | Piero Gerlini |
Generale Antonio Sorice, ministro della guerra | Claudio Sora |
Ammiraglio Raffaele De Courten, ministro della marina | Sandro Dal Buono |
Generale Renato Sandalli, ministro dell’Aeronautica | Luigi Carubbi |
I POLITICI
Dino Grandi | Rodolfo Traversa |
Avvocato Mario Zamboni | Piero Gerlini |
Ivanhoe Bonomi | Claudio D’Amelio |
Segretario di Leg. Mario Badoglio, figlio del maresciallo | Giorgio Lopez |
L’ARISTOCRAZIA
Duchessa Antonia Caetani d’Aragona, di Bovino | Anna Menichetti |
Duca Gaetano Cafiero, di Bovino, suo marito | Luigi Carubbi |
Ernesta Falcone, governante | Myria Selva |
Il cuoco Alfonso | Enrico Ardizzone |
I MILITARI
Generale Vittorio Ambrosio, capo del Comando Supremo | Camillo Milli |
Generale Giacomo Carboni, capo del S.I.M. | Omero Antonutti |
Generale Mario Roatta, capo di S.M. dell’Esercito | Adolfo Fenoglio |
Maresciallo d’Italia, Enrico Caviglia, a riposo | Guido Lazzarini |
Generale Calvi di Bergolo | Pietro Biondi |
Colonnello Leandro Giaccone | Sandro Dal Buono |
Il Generale Giuseppe De Stefanis | Claudio D’Amelio |
Tenente Colonnello Iannuzzi, addetto di Ambrosio | Antonio Maronese |
Colonnello Giorgio Salvi | Nino Faillaci |
Generale Umberto Utili | Rodolfo Traversa |
Colonnello Vincenzo Toschi | Attilio Cucari |
Un sottufficiale | Mario De Martini |
Un centralinista | Giorgio Lopez |
Un piantone | Mario Marchi |
Un attendente | Franco Griggi |
I CARABINIERI
Generale Angelo Cerica | Maggiorino Porta |
Maresciallo Vincenzo Agostinone | Sebastiano Tringali |
Primo appuntato | Mario De Martini |
Secondo appuntato | Mario Marchi |
LA POLIZIA
Dottor Carmine Senise | Enrico Ardizzone |
GLI ANGLO-AMERICANI
Generale Bedell Smith | Attilio Cucari |
Generale Maxwell Taylor | Rodolfo Traversa |
Colonnello William Tudor Gardiner | Antonio Maronese |
Maresciallo Harold Rubert Alexander | Pietro Biondi |
Generale Dwight Eisenhower | Guido Lazzarini |
Harold Mac Millan | Franco Griggi |
Roberto Murphy | Nino Faillaci |
LA MISSIONE ITALIANA
Generale Giuseppe Castellano | Eros Pagni |
Console Franco Montanari | Gianpiero Bianchi |
Maggiore Luigi Marchesi | Sebastiano Tringali |
Maggiore d’Aviazione Giovanni Vassallo | Antonio Maronese |
LA GENTE
Il pescatore Sebastiano Fonzi | Enrico Ardizzone |
Una popolana | Gilda Vivenzio |
Scritto insieme con Enzo De Bernart e Ruggero Zangrandi, sempre nel quadro della programmazione di spettacoli storico-dialettici, è ancora teatro-documento basato su una grande mole di documenti rigorosamente valutati. Squarzina rappresenta la fuga a Pescara, l’incontro a Cassibile tra il generale Castellano e Eisenhower e la dignitosa posizione del generale Carboni. Il regista, però, dà forma drammatica e ragione teatrale agli avvenimenti e ai personaggi in uno spettacolo assai complesso in cui dirige quaranta attori per sessanta personaggi. La capacità di teatralizzazione è particolarmente evidente: nella scena iniziale, recitata al buio, che evidenzia l’ansia e la concitazione dei generali e dei ministri che si accalcano e si ostacolano a vicenda nel salire sulla nave che li porterà in salvo; nell’utilizzazione di un macchinario che proietta su uno schermo i giorni e le ore di quei tragici avvenimenti; nell’invenzione delle interviste al pubblico da parte degli attori che interpretano personaggi morti a causa di quegli avvenimenti, i quali scendono in platea con microfono e macchina da presa per domandare agli spettatori dove erano l’8 settembre 1943.
Lo spettacolo ha un grande successo di critica e di pubblico.
“Volevo mostrare in teatro la codardia di un re che fugge, abbandonando il suo popolo e il suo esercito nel caos e nella disperazione, la malafede e l’incapacità di Badoglio e dei suoi generali, lo squallore di una classe dirigente che ci aveva portato al fascismo e alla disfatta”.
Luigi Squarzina
Tratto da E. Testoni, Dialoghi con Luigi Squarzina, Firenze, Le Lettere 2015, p. 187
Il servizio – RaiTeche
Si ringrazia il teatro Nazionale di Genova per la concessione dell’utilizzo del materiale fotografico.