Pannello 9 – Il laboratorio integrato

Luigi squarzina, nella conduzione artistica del teatro Argentina di Roma, sperimenta nella prassi di palcoscenico i suoi principi teorici, elaborati nei primi anni ’70, sulla regia intesa da un lato come “pedagogia dell’azione disinteressata” e dall’altro come “teoria e tecnica dell’intervento teatrale sulla realtà”. Squarzina accoglie la proposta di Piero Gabrielli, presidente del comitato “Mille bambini a via Margutta” che si occupa delle problematiche di portatori di handicap, e crea, presso il teatro Flaiano, il laboratorio teatrale integrato per ragazzi con o senza problemi di comunicazione. Per garantire la realizzazione dell’iniziativa, unica in Italia all’inizio degli anni 80, sollecita ed ottiene la collaborazione con il teatro Argentina di Roma degli assessorati alla sanità e alla scuola del comune di Roma e del provveditorato agli studi.

     Luigi Squarzina affida la conduzione del laboratorio ad Adriano Dallea, suo allievo al Dams di Bologna. Il lavoro è impostato seguendo le stesse modalità di altri laboratori teatrali, pur coscienti delle difficoltà di approccio di questi ragazzi alle tecniche teatrali, considerate comunque superabili. E infatti sono in gran parte superate le difficoltà di articolazione del linguaggio, di ricezione e di riproduzione del suono e di memorizzazione, e con la supervisione di Luigi Squarzina e la regia di Adriano Dallea i ragazzi del laboratorio teatrale integrato possono andare in scena, al teatro Argentina di Roma il 28 maggio 1982 con “Gli uccelli” di Aristofane, tradotto da Benedetto Marzullo.  Si sceglie un testo di grande drammaturgia come la commedia di Aristofane perché le connotazioni fantastiche, qui predominanti, appaiono più congeniali ad una recita di adolescenti. Il risultato va oltre ogni aspettativa, le recite sono commoventi; viene a teatro anche il presidente della Repubblica Pertini e si congratula per l’iniziativa e per lo spettacolo. “Gli uccelli” sono replicati presso il teatro Ateneo dell’Università La Sapienza, in cui, peraltro Squarzina era stato stato direttore nella stagione 1949-50.

       Successivamente, il 22 giugno 1983 viene messa in scena, con analogo gruppo di adolescenti, al teatro Argentina di Roma, “La tempesta” di Shakespeare, tradotta da Agostino Lombardo. Anche in questo caso si sceglie un testo in cui predomina l’elemento fantastico che si ritiene più rispondente alle capacità espressive degli adolescenti. Anche questa volta i risultati sono sorprendenti.

Squarzina rinnovava qui dal vivo l’esperienza vissuta molti anni prima con lo spettacolo interpretato da Anna Proclemer e da lui diretto, “Anna dei miracoli”, che ebbe un successo straordinario.