Prima trasmissione: RAI, Radiodue, 23 dicembre 1995, ore 17.35
Direction | Luigi Squarzina |
Assistant director | Blanda Freni |
Ripresa e montaggio | Marco Diodato e Pino Incardona |
Characters and performers
Colei che racconta | Valeria Valeri |
Marcella | Rachele Ghersi |
Carluccio | Antonella Baldini |
Carlo | Fabio Poggiali |
L’agente di polizia | Giuseppe Tumminello |
Il giornalista e il padre di colei che racconta | Saverio Indrio |
La giornalista | Aide Aste |
L’amica al telefono e la dottoressa | Angela Bucci |
La custode e la cugina di Marcella | Sara Di Nepi |
La psicologa – assistente sociale | Nadia Ferrero |
Il pony express | Clemente Pernarella |
Altri interpreti
Enrico Papa
Pierluigi Giorgio
Enrico Di Troia
È una storia terribile, tragica, crudele quella raccontata da Squarzina senza cedimenti alla emotività, ma con accenti di umana pietà. È la storia di un bambino, Carlo, poi diventato adulto che, privato ad opera del padre, avvocato, di simpatie fasciste, dell’accudimento della madre, Marcella, cameriera e baby-sitter e dell’affetto delle famiglie che per qualche tempo lo avevano preso in carico, è costretto a vivere l’infanzia e l’adolescenza con la nonna paterna, a cui la madre del bambino dà tutto il suo stipendio. Carlo cresce cupo e solitario, comincia a trasgredire con aria di sfida a tutte le regole, tenta senza successo la carriera militare, trova qualche lavoro precario, finalmente riesce ad andar via dalla casa della nonna. Poi, un giorno vi ritorna e uccide la nonna. Si costituisce subito e una volta in carcere tenta di suicidarsi.
Squarzina drammatizza il racconto che va avanti sotto forma di testimonianza registrata di una signora, che ha conosciuto bene Carlo e la madre Marcella, resa all’avvocato difensore nel processo giudiziario che Carlo subirà.
Successivamente Squarzina curerà una nuova produzione di Pony express per la radio tedesca, in lingua tedesca, trasmessa dalla WDR (Westdeutscher Rundfunk Köln), Colonia, nel 1996.