Ultimo degli spettacoli storico-dialettici, Rosa Luxemburg è messa in scena, da Luigi Squarzina, a Genova, alla Sala Chiamata CULMV al Porto, il 12 febbraio 1976, dopo un laboriosissimo lavoro di scrittura con Vico Faggi (pseudonimo di Sandro Orengo), durato quattro anni per circa trenta stesure.
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Pannello 9 – Il laboratorio integrato
Luigi squarzina, nella conduzione artistica del teatro Argentina di Roma, sperimenta nella prassi di palcoscenico i suoi principi teorici, elaborati nei primi anni ’70, sulla regia intesa da un lato come “pedagogia dell’azione disinteressata” e dall’altro come “teoria e tecnica dell’intervento teatrale sulla realtà”.
Noi entrammo in Accademia volendo cambiare la fisionomia del teatro dell’epoca:
Noi entrammo in Accademia volendo cambiare la fisionomia del teatro dell’epoca: rappresentare testi importanti rispettandone l’integrità, produrre pochi spettacoli all’anno, curando le prove e l’allestimento scenico.
Il nostro compito, dunque, era quello di diffondere la regia…
Il nostro compito, dunque, era quello di diffondere la regia, di far rispettare le parole dei poeti come quelle degli artigiani del teatro, di creare repertori qualitativamente significativi e di limitare il potere decisionale dell’attore.
La regia nasce dunque come emblema di libertà…
La regia nasce dunque come emblema di libertà, di indipendenza, di superamento della costrizioni del passato.
Il regista obbligava l’attore a rispettare il testo drammaturgico e il suo autore…
Il regista obbligava l’attore a rispettare il testo drammaturgico e il suo autore. Il regista chiedeva, inoltre, all’attore di subordinarsi ad un progetto, di non collocarsi sempre al centro della scena, ma di occupare a volte il centro, a volte gli spazi laterali, di concepire la scenografia non come un insieme di oggetti su cui sedersi, ma come spazio autonomo.