I cinque sensi

Debutto: Trento, Teatro Auditorium S. Chiara, 5 gennaio 1987

Regia Luigi Squarzina
Regista assistente Gianni Fenzi
Scene e Costumi Gianfranco Padovani
Musiche Matteo D’Amico
Produzione La Contemporanea ‘83

Personaggi e interpreti

Pio II, direttore uscente dell’ENREI  Sergio Fantoni
Paolo II, direttore entrante Piero Di Iorio
Ercole, impiegato Guido Sagliocca
Ettore, impiegato Gianni Fenzi
Timoteo, rappresentante sindacale, membro del consiglio di Amministrazione Lello Serao
il V Consigliere di Amministrazione Lanfranco Gasparri
il VI Consigliere Piero Maggi
il I delegato dei manifestanti Mario Biagi
il II delegato Giancarlo Garzia
l’Ispettore, funzionario ministeriale Enrico Salvatore
Gin, ragazzo del bar Giampiero Ingrassia
Alma, presidente del consiglio di Amministrazione Benedetta Buccellato
Sibilla, segretaria del direttore Antonella Fattori
Rosa, moglie di Ercole Fiorella Buffa
Tea, dattilografa, sorella minore di Rosa Paola Fulciniti

Scritta tra il 1982 e il 1986, Squarzina immagina, con toni grottescamente caricaturali, le vicende di uno dei tanti enti pubblici inutili, prosperati negli ottanta all’ombra di un’amministrazione pubblica inefficiente e clientelare, l’Ente Nazionale riutilizzazione Enti Inutili (E.N.R.E.S.) , commissariata in vista della sua ristrutturazione. Ne descrive il grigiore e l’assenteismo degli impiegati, le tresche tra dirigenti e segretarie e le operazioni di corruzione messe in atto. La trama è complessa: il vecchio direttore paternalistico soprannominato Pio II, colpito da ictus mentre faceva l’amore in ufficio con la sua segretaria, viene sostituito da un nuovo efficiente e dinamico direttore, soprannominato Paolo II, che, al fianco di una presidentessa manager, intende imporre  ordine e rigore. Per difendersi da questo pericolo alcuni impiegati, compreso un grottesco sindacalista, aderiscono pienamente al piano di conservazione del vecchio direttore che, avendo scoperto il punto debole della presidentessa manager, cioè lo spasmodico desiderio di un figlio, convince un grigio impiegato dell’ufficio del protocollo, già padre di sette figli, a metterla incinta. La presidentessa perde la sua aggressività, diventa dolce e conciliante e tutto ritorna come prima. Anche questa è una commedia di grande impegno civile, fortemente ancorata alla realtà, vista peraltro non con la consueta indignazione, ma con aristocratico distacco.

“Ho usato la metafora dei papi Pio II e Paolo II: il primo assunse in Vaticano moltissimi suoi conterranei senesi, l’altro, veneto ed efficientista, licenziò. Dunque, l’ex-direttore e il direttore in carica, durante una festa in costume, assumevano i tratti dei due papi e Benedetta [Buccellato] si vestiva da Florence Nightingale, la creatrice della Croce Rossa, sublimazione della sua mancata maternità”.

Luigi Squarzina

Tratto da L. Colombo e F. Mazzocchi (a cura di), Luigi Squarzina e il suo teatro, Roma, Bulzoni Editore, 1996, p. 274

 

 

 

Si ringrazia Tommaso Le Pera per la concessione dell’utilizzo del materiale fotografico.