La connotazione di materialismo storico, di ricerca, è qualcosa che non si rinnega, che ti accompagna sempre e che ti pone costantemente in dialettica nei confronti di quello che succede, che è successo, che succederà.

La connotazione di materialismo storico, di ricerca, è qualcosa che non si rinnega, che ti accompagna sempre e che ti pone costantemente in dialettica nei confronti di quello che succede, che è successo, che succederà.
É scoraggiante la pretesa della classe politica di dettare legge anche nel teatro: per anni ha stabilito l’assegnazione di posti, di sovvenzioni; in seguito ha deciso che il teatro non la interessava più e lo ha lasciato perdere completamente.
Non posso concepire la drammaturgia se non legata alla sua prassi. La drammaturgia non è una forma pura, non basta pubblicarla, è necessario metterla in scena.
Il mondo dell’opera mi interessa e mi attrae, ma sembra un po’ abitato da matti: non riesco a immedesimarmi completamente con questa realtà.
La tensione che io ho voluto esprimere in ogni aspetto del mio lavoro è il dilemma tra esistenza e storia, l’inserimento della vita, della pulsione esistenziale, che non guarda in faccia a niente e a nessuno, nel divenire storico che la assorbe, la comprende, la stritola, la sviluppa. In questo senso, ho delle cose da dire.
Durante il viaggio negli Stati Uniti mi aveva, tra l’altro, impressionato il conformismo della società americana con punte di razzismo ben visibili; ad esempio, nelle indicazioni presenti nei bagni pubblici, alle due tradizionali Men e Women era aggiunta spesso una terza indicazione, Colored.